Bacino Idrografico dell'Arno
Sottobacino del Fiume Elsa

Fauna

 

ANIMALI DEI CORSI D'ACQUA

     Le rive del Fiume Elsa, del Botro degli Strulli e del Torrente Foci e le loro acque ospitano senz’altro la fauna più peculiare della Val d’Elsa e anche quella più ricca di elementi di interesse ai fini della conservazione, altrove scomparsi o divenuti rari. Le ragioni di ciò vanno ricercate nella ricchezza di acqua che caratterizza tali corsi d’acqua in ogni stagione dell’anno e nella presenza di una vegetazione riparia per lunghi tratti rigogliosa e ben conservata. 

    Tra gli invertebrati, un certo rilievo assume
Theodoxus fluviatilis, un mollusco localizzato in Toscana: vive nei corsi d'acqua ben ossigenati, aderendo saldamente alla vegetazione acquatica o alle rocce sommerse. In provincia di Siena è decisamente raro e il Fiume Elsa è uno dei pochi che ancora ospitano questa interessante specie. Rilevante è anche la presenza di due crostacei: il gamberetto di fiume (Paleomonetes antennarius), ampiamente diffuso in Italia, la cui distribuzione in Toscana non è ancora ben conosciuta, e il granchio di fiume (Potamon fluviatile), specie in rarefazione in tutto l’areale a causa dell’inquinamento dei corpi idrici e delle alterazioni degli alvei fluviali causati dagli interventi antropici.

     Recentemente ha fatto la sua comparsa nelle acque delle antiche terme dei Bagni di San Marziale e nel Fiume Elsa il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii); si tratta di un gambero originario dell’America settentrionale, importato e allevato in Europa e in Italia per scopi alimentari e ornamentali. La sua notevole adattabilità alle più svariate condizioni ambientali, la resistenza agli agenti inquinanti e patogeni, l’alta prolificità unite alle abitudini alimentari onnivore e all’abitudine di scavare tane lungo le rive, lo rendono estremamente pericoloso per l’integrità degli ambienti acquatici e della fauna ad essi associata. 

   Un’altra specie di rilievo tra gli invertebrati è senza dubbio
Sympetrum meridionale, una libellula poco frequente in Italia e fortemente localizzata in Toscana; in provincia di Siena è presente soltanto nei dintorni di Castellina in Chianti e nel Fiume Elsa, presso Colle di Val d'Elsa.

     Per ricchezza di fauna ittica il Fiume Elsa è forse il corso d’acqua più importante della provincia di Siena. I pesci più comuni sono la rovella (
Rutilus rubilio), il cavedano (Leuciscus cephalus)cavedano - clicca per ingrandire, il barbo tiberino (Barbus tyberinus) e la carpa (Cyprinus carpio). La rovella è una specie endemica dell’Italia peninsulare; essa colonizza tanto il tratto superiore dei corsi d’acqua che quelli medio e terminale. Il barbo tiberino predilige acque ossigenate dalla corrente vivace e fondo a ciottoli e massi e popola di preferenza i corsi d’acqua di piccole dimensioni, in zone collinari e pedemontane, anche se può stabilirsi in corsi d’acqua di maggiori dimensioni. Cavedano e carpa sono due delle specie ittiche maggiormente diffuse nelle acque interne della Toscana, entrambe adattabili e capaci di tollerare situazioni di degrado degli ambienti acquatici.

raganella - clicca per ingrandire   Le pozze laterali al corso dell’Elsa e del Torrente Foci, gli stagni e le raccolte d’acqua utilizzate per irrigare gli orti, ospitano interessanti popolazioni di anfibi e di rettili acquatici; tra essi si segnalano la raganella italiana (Hyla intermedia), specie eminentemente arboricola, esclusiva della nostra penisola, il tritone crestato italiano (Triturus carnifex), un anfibio minacciato in Italia e in Europa e la biscia tassellata (Natrix tessellata). Simile alla biscia dal collare (si distingue da questa soprattutto per la mancanza di collare giallastro e per le dimensioni minori), è un serpente presente in tutta Italia, isole escluse, ma lungo il versante tirrenico risulta scarso e localizzato. In Toscana meridionale è ad oggi conosciuto soltanto per poche località; colonizza ambienti acquatici di varia portata, quali laghi, stagni, pozze, paludi e risaie, ma mostra una particolare predilezione per le rive ciottolose di fiumi, di torrenti e di ruscelli. È specie particolarmente sensibile alla perdita di qualità degli ambienti acquatici.

tritone crestato - clicca per ingrandire          biscia tassellata  - clicca per ingrandire

      Molti uccelli si concentrano lungo il corso dell'Elsa e nei boschetti ripari, che costituiscono gli ambienti ornitologicamente più ricchi; qui si rinvengono la Nitticora (Nycticorax nycticorax), la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il martin pescatore (Alcedo atthis), la ballerina gialla (Motacilla cinerea) e l'usignolo di fiume (Cettia cetti). La nitticora è la specie più interessante: è presente lungo il corso dell’Elsa da maggio ad ottobre: ciò rende possibile la sua nidificazione nella zona; frequenta ambienti umidi di varia estensione e tipologia (fiumi, laghi, stagni, etc.) e nidifica in colonie tra la vegetazione arborea riparia; è minacciata a livello europeo dal taglio dei boschi ripari, dall'utilizzo dei pesticidi in agricoltura e dal disturbo antropico presso i siti di nidificazione. La gallinella d'acqua è particolarmente frequente lungo tutto il corso dell’Elsa e può essere facilmente osservata mentre nuota alla ricerca di cibo. Meno frequente è, invece, il martin pescatore, che si riproduce scavando cunicoli profondi sino a un metro nelle pareti sabbiose e argillose lungo il corso del fiume; pur essendo ancora abbastanza frequente, è minacciato dall’inquinamento delle acque e dalla generalizzata perdita di qualità degli ambienti acquatici.

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