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MONTE CETONA E RILIEVI CIRCOSTANTI

     La fauna di questo comprensorio risulta di notevole interesse, in particolare per quanto riguarda gli Invertebrati, presenti con entità che, nel resto del senese e talora in Toscana, mancano del tutto o sono molto rare.

     Daudebardia rufa, Helix delpretiana e Helix ligata sono tre specie di molluschi di grande importanza scientifica. D. rufa è presente in Italia centro-meridionale, in Sicilia e in Sardegna e sul Cetona è al limite settentrionale della sua distribuzione. Vive nella lettiera, sotto il legno marcescente o sotto le pietre, in ambienti forestali o più o meno aperti. H. delpretiana è endemica dell'Appennino centrale dove si trova esclusivamente in Abruzzo, Umbria e Toscana. In Toscana è presente solo sul Monte Cetona, che quindi rappresenta il limite settentrionale della sua distribuzione. Predilige i pascoli e le praterie in zone di media e alta quota. Ambienti simili sono frequentati da H. ligata, un'altra specie endemica dell'Appennino centrale e che sul Cetona e sul Poggio di Pietraporciana risulta al limite settentrionale della sua distribuzione. 

Helix delpretiana - clicca per ingrandire

   Anche Melanargia arge, in provincia di Siena vivente esclusivamente sul Poggio di Pietraporciana, è un'entità prossima al limite nord della sua distribuzione. Si tratta di una farfalla endemica dell'Italia centro-meridionale, dove è conosciuta in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e in poche località dell'Abruzzo, del Lazio, dell'Umbria e della Toscana. 

      Un certo interesse riveste il poco frequente coleottero Carabus alysidotus, carabide in diminuzione quasi ovunque in Toscana, ma che nel territorio della Riserva Naturale di Pietraporciana risulta decisamente comune. Nella grotta di Tomba Lattaia, sul Monte Cetona, alcuni anni fa è stata rintracciata un'interessante fauna a Tricotteri, insetti acquatici allo stadio larvale, aericoli a quello adulto. Delle circa dieci specie censite, un certo interesse riveste Micropterna testacea, specie mediterranea, con periodo di volo tra marzo e dicembre. 

       Le Faggete del Monte Cetona e, in modo particolare, la faggeta della Riserva Naturale di Pietraporciana, danno rifugio ad una ricca entomofauna, rappresentata in massima parte da entità xilofaghe, le cui larve si sviluppano a spese del legno marcescente di piante annose. La specie più interessante è Rosalia alpina, uno degli insetti più minacciati a livello europeo, considerato ad assoluta priorità di conservazione. Questo splendido coleottero, lungo al massimo 4 cm, presenta corpo color azzurro a macchie nere e antenne enormemente sviluppate del medesimo colore. In Toscana, al di fuori della zona del Cetona, è conosciuto unicamente per pochissime località appenniniche. 

      Decisamente più banale la fauna a vertebrati, che comprende, data la notevole superficie dei boschi, per lo più specie prettamente forestali, ampiamente diffuse in ambienti simili di tutta la Toscana. Tra gli Anfibi si ricorda il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), segnalato per la Riserva Naturale di Pietraporciana, mentre tra i Rettili non raro è l'orbettino (Anguis fragilis).

      Gli uccelli includono rapaci diurni come lo sparviere (Accipiter nisus) e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il colombaccio (Columba palumbus), la tortora (Streptopelia turtur), la capinera (Sylvia atricapilla), il luì piccolo (Phylloscopus collybita) e specie favorite dalla presenza di alberi di grosse dimensioni come il picchio rosso maggiore (Picoides major), il picchio muratore (Sitta europaea) e il codirosso (Phoenicurus phoenicurus). La presenza del falco pecchiaiolo, come nidificante, assume una certa importanza dal momento che risulta in rarefazione in Europa; costruisce il nido sugli alberi di ambienti boschivi e caccia in zone aperte; la sua dieta è molto specializzata, poiché si nutre pressoché esclusivamente di Imenotteri (api, vespe e simili) e delle loro larve. 

       Le praterie rocciose con rari alberi e cespugli del Monte Cetona rappresentano l'habitat di elezione del fanello (Carduelis cannabina). In Toscana per la nidificazione è vincolato alle praterie appenniniche, alle zone rocciose costiere e agli ambienti collinari aridi e accidentati. Comune come svernante è la cesena (Turdus pilaris): sverna di preferenza in zone montane e alto collinari, in ambienti di pascolo arbustato, dove si trovano cespugli di rosa, ginepro e di altre specie produttrici di bacche, che rappresentano un'importante riserva alimentare durante i mesi invernali. 

     Nel centro abitato di Cetona nidifica il passero solitario (Monticola solitarius); originariamente caratteristico dei complessi rupestri di zone calde e asciutte e delle falesie marine, si è secondariamente adattato alle zone rocciose artificiali creati dall'uomo come le cave di pietra inattive, i ruderi e i vecchi edifici dei centri abitati. In Toscana il passero solitario si è estinto o è divenuto assai localizzato come nidificante, ma fino ai primi decenni del XX secolo era abbastanza frequente in molti centri urbani come, ad esempio, nella città di Siena. 

      Abbastanza frequenti, tra i Mammiferi, sono la donnola (Mustela nivalis), la faina (Martes foina) e la volpe (Vulpes vulpes); talvolta fa la sua comparsa il lupo (Canis lupus): al momento, però, questo carnivoro non forma nell'area una presenza stabile e ripetuta nel tempo.

 

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