Bacino Idrografico dell'Arno
Sottobacino del Fiume Elsa

Inquadramento Bacino dell'Elsa

 

INQUADRAMENTO GEOLOGICO

     Il bacino è delimitato a Nord dai rilievi di Montecatini, a Sud dal Monte Maggio e dalle colline di Monteriggioni, ad Est dall’allineamento Monte Albano-Monti del Chianti e ad Ovest dall’allineamento Monti di Iano-Montagnola Senese.

   L’attuale assetto strutturale del Bacino della Val d’Elsa è il risultato di più fasi deformative; esso si è originato in seguito a regimi compressivi e distensivi dovuti rispettivamente a un ispessimento e a un assottigliamento della crosta, costituendo così un bacino neogenico rappresentato da un segmento di fossa tettonica lunga oltre 300 Km, che dalla Valle del Serchio si estende verso SSE fino alla Valle del Tevere.

     Per quanto riguarda le formazioni affioranti:

  • ad Ovest la successione è costituita da formazioni metamorfiche (Verrucano l.s. e Gruppo delle formazioni metamorfiche della Montagnola Senese) dell’Unità di Monticiano-Roccastrada, dalla Formazione anidritica di Burano, che si presenta spesso come “calcare cavernoso”, dell’Unità della Falda Toscana e da più formazioni delle Unità liguri (formazioni della successione ofiolitifera); 

  • ad Est la successione è costituita dal Macigno della Falda Toscana seguito da più formazioni delle Unità austroalpine e liguri (formazione di S. Fiora e Pietraforte, Monte Morello, Monteverdi Marittimo);

  • le zone di piana e di bassa collina sono state riempite nel corso del Neogene da sedimenti che successivamente sono stati incisi dal Fiume Elsa prima in senso S-N e poi SE-NW.

     La tappa fondamentale dell’evoluzione paleogeografica del Bacino della Val d’Elsa, in effetti, è rappresentata dal passaggio, durante il Pliocene, da un ambiente marino a uno continentale. Infatti, nel Pliocene inferiore (circa 3.6 m.a.), dopo un’ampia trasgressione marina, si sono depositate le argille azzurre prima e le sabbie di Talciona poi (presenti soprattutto a valle di Colle Val d’Elsa), che costituiscono entrambe i sedimenti marini più diffusi in Val d’Elsa; nel Pliocene medio (circa 2 m.a.) l’area emergeva definitivamente e si passa così a un ambiente continentale caratterizzato da laghetti e paludi con acque ricche di bicarbonato di calcio, che hanno permesso la deposizione carbonatica lacustre e una deposizione sempre di tipo carbonatico sottoforma di travertini (che affiorano nell’area Poggibonsi-Colle-Monteriggioni). In seguito, fenomeni di sollevamento hanno provocato la re-incisione dei depositi calcarei nei fondovalle dando luogo a terrazzi sia nel travertino che nelle alluvioni recenti.

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