Bacino Idrografico
del Fiume Ombrone |
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CHIANTI SENESE Questa ampia zona mostra, dal punto di vista vegetazionale, un intenso modellamento da parte dell’uomo, avvenuto nel corso dei secoli. In relazione alla morfologia e alla geologia, il territorio chiantigiano appare un mosaico di boschi, pascoli e coltivi, con la presenza sparsa di ampi rimboschimenti a conifere, principalmente a Pinus nigra, o come nell’area di Badia a Coltibuono, di abete bianco (Abies alba) e douglasia (Pseudotzuga menziesii), introdotte dai monaci vallombrosani della Badia. Il Chianti è molto conosciuto per la produzione di vino e olio, infatti le colture a vite e olivo dominano le ampie colline e hanno sostituito la vegetazione arbustiva e arborea spontanea. Sono presenti boschi di cerro, roverella e nelle situazioni più calde, esposte a Sud, con clima Mediterraneo, compare la lecceta (Cedda, Monsanto, Sant’Agnese). I castagneti sono presenti alle altitudini sopra i 500 m, sono perlopiù cedui di castagno, frequentemente tagliati per la produzione di paleria (utilizzata per i pali delle vigne). Alcuni risultano abbandonati e degradati e si nota lo sviluppo di un bosco di querce miste, legato alla dinamica naturale. Non mancano le aree arbustate a ginestra (Spartium junceum) e le lande a brugo (Calluna vulgaris) ed eriche (Erica arborea e Erica scoparia), come nelle zone di S. Gusmè e Villa a Sesta.
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