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FORESTE

Foreste di caducifoglie eliofile

      Le cerrete sono ampiamente distribuite nella Riserva di Pietraporciana e si distinguono a seconda del substrato:

  • cerrete acidofile su arenarie: in questo tipo di bosco nel piano dominante insieme al cerro si rinvengono Quercus petraea, Sorbus torminalis, Tilia cordata, Fagus selvatica; nello strato intermedio allo stadio arbustivo insieme a Cornus mas e Carpinus betulus. Nello strato erbaceo hanno buone coperture le entità acidofile, quali Festuca heterophylla, Physospermum cornubiense, Hieracium murorum, Fragaria vesca, Poa nemoralis, Teucrium scorodonia; ad esse si accompagna un buon contingente mesofilo (Melica uniflora, Cyclamen hederifolium, Viola reichembachiana, Primula vulgaris);

  • cerrete mesofile a contatto con la faggeta: su argille sopra ai 600-650 m. di altitudine; nel piano arboreo al cerro si accompagnano Carpinus betulus, anche con buone coperture, Acer obtusatum, Ostrya carpinifolia. Nel piano intermedio sono presenti: Euonymus europaeus, Fagus sylvatica, Pyrus pyraster, Cornus mas, Crataegus monogyna. Nello strato erbaceo dominano le specie mesofile quali: Melica uniflora, Cyclamen hederifolium, Helleborus bocconei, Rosa arvensis;

  • cerrete termofile: su argille sotto i 600-650 m. di altitudine; in questo caso il bosco si arricchisce in specie quali Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Acer campestre, Acer monspessulanum a detrimento delle entità arboree mesofile.


Foreste di tiglio e acero

      I boschi della tipologia vegetale Tilio-Acerion rappresentano un ambiente di notevole interesse conservazionistico e sono inclusi nella Direttiva 92/43 CEE, come habitat di interesse prioritario; secondo tale direttiva, questa formazione vegetale comprende "foreste miste di specie secondarie (Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Ulmus glabra, Tilia cordata), dei ghiaioni a grossi clasti, pendici rupestri o alluvioni grossolane di versante, particolarmente su substrato calcareo, ma anche su arenaria". La gestione selvicolturale nel tempo ha favorito faggio e carpino nero, ai danni delle latifoglie, che rappresentano l'insieme delle specie arboree dominanti e caratterizzanti tale habitat prioritario. Le situazioni più tipiche sono, quindi, oggi rimaste solo in aree scarsamente accessibili e hanno spesso carattere residuale. Poche sono le segnalazioni per l'Appennino Toscano, e tra queste c'è il Monte Cetona in provincia di Siena, il Monte Labbro in provincia di Grosseto e due segnalazioni in provincia di Arezzo.

     Si trovano quasi sempre in corrispondenza di macereti e di depositi di materiale grossolano, sul fondo e sui versanti di valloni stretti e forre o al piede dei versanti nelle vallate più ampie, dove si accumulano notevoli quantità di humus e nutrienti, prevalentemente su substrati calcarei.

     Sul Monte Cetona sono presenti in esposizioni occidentali, ad altitudini di 900-1000 m., tra le specie arboree possiamo citare: Acer obtusatum, A. campestre, Ostrya carpinifolia e Fagus selvatica, e in quella erbacea: Glechoma hirsuta, Cornus mas, Ornithogalum umbellatum.

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  Formazioni di Bosso
  Faggete
  


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